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ATRANI, THE BRIDLE AND RUN AFTER THE SKILLS. DO CLARITY

ATRANI, LE BRIGLIE E LA RINCORSA ALLE COMPETENZE. FACCIAMO CHIAREZZA

It came under the lens of the Prosecutor about the run-up to the skills the reins placed along the river bed of the Dragon after the tragic events of 9 September 2010. work that, far from having solved the problem proactively up area of ​​security of Atrani, as already in 2011 He denounced the geologist Ortolani (in his detailed article, rather, the reins in question were cited as a negative example of the hydrogeological risk mitigation) It triggered a rebound of responsibility between the Region, Province and municipalities.
The result? To want to divide sins, omissions and unexplained delays between stakeholders without making due distinctions, there is the risk of confusing roles, functions and effective responsibilities of the bodies involved.
A deadlock, the current, which persists despite Atrani has constantly urged the competent authorities and other municipalities affected by 11 km that the Dragon runs, before flowing into the coastal sea, perform maintenance, cleaning and assess the value of the bridle, in addition to those of the whole of the river bed.
Atrani has always done everything their jurisdiction allows, especially after the 9 September, "Victim" of an emergency management system to say the least confusing:
He has repeatedly urged the Arcadis, adopted after the flood, to finally complete the work in the tanks Bourbon (which are located in the territory of Atrani and the important last filter before tombato tract) so as to be able to carry out periodic cleaning of the same;
It urged common overlying, that they are also part of the Mountain Community with all the additional powers which they are entitled to make a real control along the axis of the stream, to prevent the bridle "ill-conceived and executed" (cit. by Cumulus clouds and flood disasters in Environmental Geology, F. Ortolani and S. Pagliuca, October December 2011, p.17) whence, today, It seems to be dependent solely on the security of Atrani, are clogged with debris and more. Territorial defense and control of the entire course of the river (11 km for the most part in the towns of Ravello and Scala) It is probably the real weapon of prevention of emergencies, and especially in light of what it comes down to the valley even after a normal rain (!);
not last, He has set up a Civil Protection Plan (made with a lot of exercises and other planned to explain to the population how to handle the alert) in case of emergency by hydrogeological and a camera installed (controlled by the competent bodies, in case of weather warnings, presso i locali del Centro Operativo Comunale) e sensori d’allarme lungo il tratto di pertinenza comunale per consentire l’evacuazione in tempo utile;
ha provato a regolare il problema delle auto parcheggiate lungo via dei Dogi, stabilendo il divieto di sosta dalle 24 alle 8 e per l’intera durata degli stati di allerta meteo. Resta questo un punto debole su cui bisogna ancora lavorare; ad esempio pensando, assieme all’Arcadis, di creare un parcheggio in roccia che permetta di liberare definitivamente l’intero tratto dalle auto.
Siamo proprio sicuri che gli altri Enti coinvolti possano dire con altrettanta convinzione di aver fatto tutto quanto nelle loro facoltà?
Ad oggi, l’ultima pulizia delle barriere frangi-colata e delle briglie a pettine (realizzate dal Genio Civile di Salerno all’indomani dell’evento alluvionale) risale al luglio 2014 ed è costata circa 35.000 euro.
Perché la Regione Campania risulta latitante in questo senso da ben 18 mesi? E soprattutto, pensando alla sicurezza dei cittadini, perché lasciare gli Enti locali da soli ad affrontare la gestione di un’opera forse incompleta e inefficace, incidendo su situazioni di bilancio già precarie?
Eppure, l’Ordinanza di protezione civile per favorire e regolare il subentro della Regione Campania nelle iniziative per il definitivo superamento dell’ emergenza per gli eccezionali eventi atmosferici nei comuni di Atrani e Scala (SA) n. 38 of the 16 gennaio 2013 recita chiaramente che:
Art. 1 c. 1: “… La Regione Campania è individuata quale Amministrazione competente in via ordinaria a coordinare le attività, conseguenti all’evento di che trattasi, di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3914 of the 22 dicembre 2011 e successive modificazioni, che si rendono necessari successivamente alla scadenza dello stato di emergenza….”;
Art. 1 c. 2: “… L’Assessore ai lavori pubblici, difesa suolo e protezione civile della Regione Campania, è individuato quale soggetto responsabile ad autorizzare a porre in essere tutte le attività occorrenti per il proseguimento in regime ordinario delle iniziative finalizzate al superamento del contesto emergenziale in rassegna. In particolare, provvede alla ricognizione ed all’accertamento delle procedure e dei rapporti giuridici pendenti, ai fini del definitivo trasferimento delle opere realizzate alla Regione Campania o agli altri Enti locali competenti, nonché a trasferire agli stessi tutta la documentazione amministrativa e contabile inerente alla gestione commissariale, compresi i beni ed i materiali acquistati per lo svolgimento delle relative attività …”;
Art. 1 c. 3: “ … Al fine di consentire l’espletamento delle iniziative di cui alla presente ordinanza, l’Assessore ai lavori pubblici, difesa suolo e protezione civile provvede, fino al completamento degli interventi di cui al comma 1 e delle procedure amministrativo-contabili ad essi connessi, con le risorse disponibili sulla contabilità speciale n. 5466 aperta ai sensi dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3914/2010 e successive modifiche ed integrazioni, che viene intestata al Dirigente dell’Area generale di coordinamento lavori pubblici della Regione Campania per cinquanta mesi dalla data di pubblicazione della presente ordinanza sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana relazionando al Dipartimento con cadenza semestrale …”.

Allo stato attuale non risulta che il “pieno trasferimento delle competenze” agli Enti locali in merito alle briglie ci sia mai stato, e per “pieno” si intende, oltre alla mera individuazione dell’Ente, anche il trasferimento di risorse economiche, umane, organizzative e strumentali per garantire l’esercizio effettivo delle funzioni (vedasi in questo senso le sentenze del Tribunale delle acque di Napoli: causa civile n. 68/04 R. G.: Risarcimento di danni, passata in decisione all’udienza collegiale del 17.12.07 e sentenza n. 157/10 of the 18.11.2010 S.A.S. Agroverde c/o Regione Campania). Come se non bastasse, risultano ancora non realizzate le piste per procedere alla periodica rimozione dei detriti di buona parte delle briglie in questione, completamento dell’opera anch’essa di competenza della Regione Campania (vedi D.P.R.15 gennaio 1972, n. 8; D.P.R. 24 July 1977 n. 616; D.P.R. 14 April 1993; 183/1989).
Cui prodest? A chi giova questa continua rincorsa alle competenze? Sicuramente non al cittadino di Atrani, costretto a convivere con il rischio idrogeologico… e con una gestione della sicurezza e degli interventi di mitigazione del rischio che di “sicuro”, ad oggi, non ha proprio nulla.
Sicuramente molto è stato fatto, ma molte sono state finora anche le incertezze che hanno accompagnato la vicenda. L’auspicio è che si faccia al più presto chiarezza, e lo si faccia definendo le competenze una volta per tutte e senza più indugi, per continuare a lavorare concretamente sulla sicurezza del nostro fragile territorio.

briglia atrani

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