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La direttiva del Comune di Atrani che evidenzia problemi e criticità con i Carabinieri e la rotazione degli incarichi del Ministero della Difesa

La direttiva del Comune di Atrani che evidenzia problemi e criticità con i Carabinieri e la rotazione degli incarichi del Ministero della Difesa

Ill.mo

Ministro della Giustizia

On. Avv. Alfonso Bonafede

(tramite mail)

Ill.mo

Sottosegretario di Stato alla Difesa

On. Ing. Angelo Tofalo

(tramite mail)

Ill.ma

4ª Commissione permanente (Difesa) – Senato

(ai componenti tramite mail)

Ill.ma

2ª Commissione permanente (Giustizia) – Senato

(ai componenti tramite mail)

Ill.ma

4ª Commissione permanente (Difesa) – Camera dei Deputati

(ai componenti tramite mail)

Ill.ma

2ª Commissione permanente (Giustizia) – Camera dei Deputati

(ai componenti tramite mail)

E p.c.

Al

Senato della Repubblica

Piazza Madama – 00186 Roma

amministrazione@pec.senato.it

(tramite mail a tutti i Senatori)

Alla

Camera dei Deputati

Piazza Montecitorio – 00186 Roma

camera_protcentrale@certcamera.it

(tramite mail a tutti i Deputati)

Ill.mi

Deputati del Parlamento Europeo

(tramite mail a tutti gli Europarlamentari dell’Italia)

All’

ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani

Presidente Ing. Antonio De Caro

anci@pec.anci.it

info@anci.it

All’

ANCI Campania

Presidente dott. Carlo Marino

ancicampania@pec.it

info@ancicampania.it

Oggetto: direttiva prot. n. 6193/2020 del Comune di Atrani – problemi e criticità e rotazione degli incarichi Ministero della Difesa.

Ill.mo Ministro, Ill.mo Sottosegretario, Ill.mi Presidente e Vicepresidente Commissione Difesa e Giustizia, Ill.mi Senatori della Repubblica ed Onorevoli Deputati, Ill.mi Europarlamentari e Presidente Anci Nazionale e Anci Campania,

pongo alla Vostra attenzione la direttiva prot. n. 6193/2020 del 09.09.2020 (allegato n. 1) avente ad oggetto “direttiva – nomina ausiliario di P.G. del personale dipendente del Comune di Atrani da parte della polizia giudiziaria e Vigilanza sull’attività urbanistico – edilizia – problemi e criticità”, afirma del Sindaco di Atrani dott. Luciano de Rosa Laderchi e del sottoscritto vicesindaco dott. Michele Siravo.

Premesso che da parte di questa Amministrazione c’è sempre stata piena collaborazione con le Forze di Polizia: infatti dal 2017 ad oggi i sopralluoghi effettuati sul territorio comunale sono stati circa 60; e di questi circa il 75%, è stato effettuato in sinergia e collaborazione con l’Arma dei Carabinieri.

         La direttiva in oggetto ha origine da due note, che si allegano, pervenute dalla Stazione dei Carabinieri di Amalfi, con la quale è stato chiesto personale tecnico dell’U.T.C. del Comune di Atrani per effettuare una capillare attività di p.g..

         In particolare:

  1. Con la prima nota prot. 5409/2020 del 06.08.2020 (allegato n. 2) avente ad oggetto – Richiesta personale U.T.C. del Comune di Atrani – si chiede «… la stipula di un calendario di incontri, per effettuare una capillare attività di p.g. finalizzata a dei sopralluoghi edili presso tutti gli immobili del Conservatorio di Santa Rosalia di Atrani …» utilizzando personale dell’U.T.C. del Comune di Atrani;
  2. A tale nota, in data 10.08.2020, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale Ing. Fabrizio Polichetti con nota prot. 5538/2020 (allegato n. 3) dà riscontro chiedendo «… un incontro congiunto, con data e luogo da concordarsi, al fine di poter discutere della richiesta di cui all’oggetto prot. 5409/2020 relativamente a quanto significato in premessa, sussistendo un’ingente difficoltà operativa a dar corso alla stessa …». In quanto, come specificato:
    1. gli immobili del Conservatorio di Santa Rosalia oggetto di sopralluogo sono circa 60;
    1. un accertamento edilizio ad un solo immobile, nel caso specifico con eventuali abusi pregressi e non in corso richiede, se non intervengono difficoltà straordinarie, almeno 3-4 giorni lavorativi;
    1. le attività previste impegnerebbero il Responsabile dell’Area Tecnica per circa 180 giornate lavorative, che sarebbero sottratte al normale lavoro di ufficio svolto per il Comune di Atrani, gestito da un’unica figura. In sostanza, considerando il sabato ed i giorni festivi, per circa 8 mesi il Responsabile dell’Area Tecnica dovrebbe fornire il proprio operato a servizio dell’Organo di P.G. trascurando totalmente le attività ordinarie dell’Ufficio Tecnico, non essendovi altro personale e non essendovi sostituti. Anche calendarizzando, non muterebbe la sostanza in termini di giorni lavorativi;
    1. ritardi delle attività d’ufficio, cagionati anche da richieste straordinarie esterne, potrebbero comportare inadempimenti normativi gravi e la perdita di finanziamenti di progetti o di attuazione di progetti dell’ordine di grandezza di milioni di euro, le cui responsabilità farebbero capo al Responsabile dell’Area, e potrebbero comportare menomazioni e danni lavorativi personali in termini di performances e perseguimento degli obiettivi, con conseguenti possibili provvedimenti disciplinari e financo con licenziamento, ove non adeguatamente giustificati e motivati.
  3. In data 08.09.2020 con nota prot. n. 6164/2020 (allegato n. 4) il Comandante della Stazione dei Carabinieri, nonostante le chiare criticità messe in luce dal Responsabile dell’Area Tecnica con la nota 5538/2020 del 10.08.2020 in cui rileva “… che la richiesta in oggetto, differentemente dai casi precedenti, ha una portata ben più rilevante e potrebbe comportare il blocco totale delle attività di Ufficio, per le dettagliate motivazioni suesposte …” e nonostante le fondate perplessità anticipate verbalmente da parte degli Amministratori del Comune di Atrani ad alcuni operatori di polizia della Stazione dei CC di Amalfi, chiede comunque la calendarizzazione di n. 1 (uno) sopralluogo a settimana.

Pertantoscopodella direttiva è quello di risolvere le criticità esposte nella nota del Responsabile dell’Area Tecnica e che sovente hanno portato ad incomprensioni tra Amministratori locali e qualche Ispettore della Stazione dei Carabinieri di Amalfi, alterchi sorti già alcuni anni fa e che ha portato nella scorsa consiliatura, il Sindaco e il sottoscritto, a dover interloquire  direttamente con il Procuratore Aggiunto dott. Luigi Alberto Cannavale (anno 2018): dispute che sicuramente non sono positive per un rapporto sereno e sinergico tra Istituzioni sul territorio, a maggior ragione nell’ambiente lavorativo di un piccolo Comune come Atrani.

Con la direttiva si mira a consentire il regolare e normale svolgimento delle attività del Comune, come previsto dalla programmazione e dagli indirizzi dell’organo di governo, soprattutto dell’Area Tecnica ed a scongiurare spiacevoli situazioni che potrebbero verificarsi (analogamente a quanto avvenuto alcuni anni fa nel Comune limitrofo di Amalfi vedi allegato n. 13). Trattasi di attività già compromesse dal fatto che nell’Ufficio tecnico del Comune di Atrani è incardinato un solo dipendente ed è responsabile dei seguenti servizi: urbanistico, lavori pubblici, demanio, patrimonio immobiliare, ambiente, cimitero, protezione civile, prevenzione e protezione.

Inizialmente l’ufficio tecnico era costituito da un dipendente con contratto di lavoro part-time a 18 ore settimanali e, attraverso uno sforzo economico da parte dell’Ente, si è riusciti a passare ad un dipendente con 34 ore settimanali. Ciò anche in virtù delle note n. 4320/2019 (allegato n. 5) e 1396/2020 (allegato n. 6) a firma del dipendente stesso in cui si evidenziava quanto segue «… le enormi difficoltà connesse con l’ingente carico di lavoro derivante dalla molteplicità delle responsabilità, delle mansioni e delle incombenze cui l’Ufficio Tecnico Comunale è sottoposto, palesemente sproporzionato rispetto alla risorsa assegnata ed all’orario di lavoro parziale …».

Corre l’obbligo di sottolineare che l’ufficio tecnico ha importanti responsabilità, tra le quali non da ultimo, quello della sicurezza del territorio, considerato che il borgo di Atrani è uno dei comuni a più alto rischio idrogeologico; e in virtù di questo ha da mettere in cantiere tutta una serie di progetti coperti da finanziamenti regionali e fondi C.I.P.E., con il rischio di essere revocati in mancanza di affidamento dei lavori.

Inoltre già dalla nota 5442/2020 del 06.08.2020 (allegato n. 7), peraltro nota in possesso dal Comando Stazione Carabinieri di Amalfi e avente oggetto – attività inerenti l’area tecnica del Comune di Atrani. – programmazione. – si può evincere un elenco (non esaustivo) di attività programmate da tempo, di cui il Sindaco di Atrani ha chiesto una calendarizzazione.

La direttiva in oggetto è stata mutuata anche da alcune circolari:

  • circolare del Ministero della Giustizia – Dipartimento per gli affari di giustizia – Direzione generale della giustizia civile – prot. m_dg.DAG.27/05/2016.0100928.U del 27 maggio 2016
    (allegato n. 8);
  • circolare della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine – prot. n. 5960/16 (allegato n. 9);
  • circolare della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo – prot. n. 149/2019 (allegato n. 10).

ed è stata redatta sia per preservare i dipendenti da responsabilità erariali, penali, ma soprattutto perché si è voluta fare chiarezza sulla norma di utilizzo del personale dipendente del Comune di Atrani da parte di altri Enti: ex art. 348 comma 4 c.p.p. o ex art. 27 del Testo unico in materia di edilizia (D.P.R. 380/2011). Due articoli molto diversi, con due modus operandi ben diversi: modalità che forse ai più era poco chiara.

         Infatti:

  1. L’art 27 sopracitato recita «… Gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ove nei luoghi in cui vengono realizzate le opere non sia esibito il permesso di costruire, ovvero non sia apposto il prescritto cartello, ovvero in tutti gli altri casi di presunta violazione urbanistico-edilizia, ne danno immediata comunicazione all’autorità giudiziaria, al competente organo regionale e al dirigente del competente ufficio comunale, il quale verifica entro trenta giorni la regolarità delle opere e dispone gli atti conseguenti. …»: in questo caso una volta effettuata la comunicazione da parte degli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, il dirigente competente dell’ufficio comunale avvia il procedimento secondo quanto dettato dalla 241/1990 e ha come tempistica 30 giorni per la verifica. Sicuramente non è questo il caso descritto dalla richiesta pervenuta dalla Stazione dei Carabinieri di Amalfi in quanto sembra che non ci siano segnalati abusi edilizi e verosimilmente non ci sono in atto cantieri edili negli immobili del Conservatorio di Santa Rosalia.
  2. L’altra casistica invece è l’utilizzo dell’art. 348 comma 4 del c.p.p. (in tal caso la direttiva, dopo ampia argomentazione delle differenze tra ausiliario di p.g. e consulente del P.M., detta delle linee guida a tutti i dipendenti del Comune di Atrani). Ma anche questa casistica non sembra rientrare nel caso di specie, in quanto nella nota della Stazione dei Carabinieri non si evidenzia alcun verbale di nomina di ausiliario di p.g. e nemmeno l’apertura di un procedimento penale con un P.M. titolare del fascicolo che abbia sottoscritto il relativo mandato per poter accedere a circa 60 immobili.

Attualmente non c’è nessun protocollo d’intesa, accordo di collaborazione o convenzione che regolamenta, al di fuori dei casi citati nella direttiva “de quo” (art. 348 comma 4 c.p.p., 359 c.p.p. e art. 27 DPR 380/2001 e ss.mm.ii. – Testo Unico Edilizia), la richiesta di personale del Comune di Atrani da parte delle Forze di Polizia o altri Enti.

Peraltro è da considerare che sovente gli eventuali abusi edilizi che si vanno ad accertare sono avvenuti anni e anni addietro (anche 20 – 25 anni) rispetto al controllo effettuato e questo determina che, sopraggiungendo la prescrizione del reato, rimanga aperto solo l’aspetto amministrativo e di competenza prettamente dell’Ente comunale.

Alla luce di quanto fin qui esposto, una riflessione sorge spontanea: il responsabile dell’area tecnica del Comune di Atrani è uno solo e non può essere sostituito con altro dipendente del Comune; mentre per la nomina di ausiliario di p.g. o consulente in materia di abusi edilizi c’è una vastissima platea di professionisti che potrebbero essere nominati; basta vedere l’ampio numero degli iscritti all’albo degli ingegneri, degli architetti o dei geometri; quindi perché insistere con un tecnico comunale, tra l’altro responsabile dell’area con diversi servizi incardinati e con un carico di lavoro già elevato?!

E’ da tener conto che spesso l’attività di ausiliario di p.g. non è più un onere limitato nel tempo ovvero di un contatto veloce per esigenze contingibili e urgenti (es. un chimico per un veloce prelievo di campione su scarico da esaurirsi in tempi brevi) o come impegno personale, in quanto si presenta la necessità di impegnare il collaboratore per maggiore tempo e/o elaborati più approfonditi, facendo sì che l’attività si sostanzi in una vera e propria consulenza (sopralluogo, misurazioni, ricerca di documentazione in archivio comunale, catasto, conservatoria, relazione e senza tener conto che poi in futuro lo stesso tecnico comunale possa essere chiamato in udienza come testimone e ciò lo sottrae ancora di più all’attività dell’Ente comunale).

In definitiva, onde evitare che tali criticità possano creare spiacevoli fraintendimenti tra “controllore” e “controllato”, diverbi, alterchi o incomprensioni che portano ad incrinare un rapporto sereno e sinergico tra le Istituzioni e considerato che  il ricorso agli ausiliari dovrebbe essere fatto con prudenza, è auspicabile una soluzione al caso (che con molta probabilità non riguarda solo il Comune di Atrani, ma anche altre realtà locali; giacché sovente queste situazioni non vengono segnalate sussistendo, probabilmente, un “timore reverenziale”?!) attraverso una progressiva diffusione di una maggiore specializzazione di alcune Forze di Polizia (in questo specifico caso l’Arma dei Carabinieri) nello specifico settore dei controlli in materia di edilizia attraverso delle figure professionali interne che possano sopperire all’ausiliario. Ciò del resto, già avviene in tante realtà comunali, dove negli anni il personale della Polizia Municipale ha acquisito formazione ed esperienza tale da poter effettuare i sopralluoghi anche in assenza di nomina di tale figura.

Alternativa potrebbe essere quella di dotare le FF.PP. di un apposito capitolo di spesa che possa fronteggiare al pagamento di tali figure professionali nel caso occorrano alle indagini, come avviene per il fondo di giustizia per pagare i consulenti del P.M.

         Inoltre si coglie l’occasione per introdurre un altro argomento cruciale che è quello della rotazione degli incarichi in ordine alla quale la legge negli anni è intervenuta per quasi tutti i settori della Pubblica Amministrazione con i piani triennali di prevenzione della corruzione. In questo ambito la Pubblica Amministrazione sta facendo i suoi passi e, ad esempio, nell’ambito della Difesa, della Guardia di Finanza e della Marina Militare hanno già previsto la “rotazione” dei suoi comandanti o del personale che comunque ricopre funzioni di responsabilità, come misura di prevenzione delle situazioni di rischio e/o di incompatibilità ambientale con delle apposite circolari di “lunga permanenza”. Anche nel campo della politica abbiamo il limite al mandato dei sindaci, rotazioni esistono inoltre nel campo sanitario e giudiziario.

In Costiera molti cittadini segnalano, invece, che probabilmente nell’Arma dei Carabinieri la rotazione degli incarichi sarebbe dubbia ed incerta, con Comandi di Stazione che si protraggono da oltre un decennio.

Questa della rotazione è un argomento già messo in luce nell’anno 2002 dall’allora Senatore Peruzzotti (LP) che evidenziava «Va poi preso in considerazione, a mio modesto avviso, il problema della permanenza sul territorio dei comandanti di stazione. Conosco abbastanza bene i problemi delle forze dell’ordine e non è pensabile che un comandante resti dieci, quindici e forse anche vent’anni al comando di una stazione: è necessaria una rotazione. Ritengo che sarebbe opportuno far ruotare i comandanti di stazione ogni cinque anni, perché´ in alcune zone del Paese – e non solo in quelle ad alta densità criminale, ma anche nelle zone dove la presenza del fenomeno criminale organizzato non è tradizionale – il comandante di stazione può creare un suo piccolo feudo a discapito dell’operatività e dell’efficienza dell’Arma dei carabinieri sul territorio. Questa è la realtà e la confermano gli stessi ufficiali e sottufficiali dell’Arma. Questo è un problema che lei, come Comandante generale dell’Arma, deve porsi» (allegato n. 11). Non oso immaginare se poi degli amministratori locali, diciamo illuminati, firmano una direttiva “mal digerita” dai più, a cosa andrebbero incontro (ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale).

Questa criticità fu affrontata nel non lontano 2016 anche dal Delegato Cobar/Coir dei Carabinieri Michele Formicola che evidenziava nel suo notiziario “Il Comunicattivo”: «…Ecco perché, sono convinto che anche il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri dovrebbe pensare, e meglio agevolare, lo scambio di esperienze rivalutando anche la propria “politica di impiego” di tutti i Comandanti di Reparto (ma anche di Stazione) attraverso “cicli di impiego” che preservino l’Istituzione da possibili dannose cristallizzazioni e/o conflitti di interesse, anche solo potenziali e, in questo modo, favorendo lo scambio di esperienze; valorizzandone le professionalità e facendo emergere le eccellenze….» (allegato n. 12).

         Quindi in definitiva, anche in quest’ultimo caso, sarebbe auspicabile che nei Comandi di Stazione dell’Arma dei Carabinieri vi sia una rotazione degli incarichi come già ventilato dall’allora Senatore Peruzzotti e nel caso in cui già sia prevista dalla “regolamentazione” interna, un maggior controllo affinché quanto stabilito venga rispettato.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, anche con la disponibilità di poter essere audito per maggiori approfondimenti.

Cordiali saluti.

Atrani, 27.10.2020

VICE SINDACO COMUNE DI ATRANI

dott. Michele Siravo

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